di Lidia Menapace
Tra le ipotesi rivoluzionarie classiche, due sono state seguite in Europa da tentativi di realizzazione storica di grande portata e durata e importanza, quella leninista della conquista del potere statale e della società organizzata per consigli (soviet); e quella dell’austromarxismo (socialdemocrazia) che, lasciando al capitalismo il regno dell’economia industriale, introduceva il tema dell’allargamento massimo della democrazia politica come leva del mutamento. Ma dobbiamo ammettere che sono state sconfitte, sia pure lasciando eredità di memoria e motivi di discussione e approfondimento che sarebbe stupido non considerare. Una terza non è stata mai sperimentata e nemmeno considerata e approfondita per varie ragioni che qui non mette conto esaminare, ma una volta dovremo farlo, perchè non si può sempre e solo parlare di incredibile omissione, di storica rimozione ecc. Le omissioni sono spesso colpevoli e le rimozioni non fanno bene alla salute. Mi riferisco alla ipotesi luxemburghiana, appena abbozzata e mai portata più avanti di un abbozzo, anche perchè l’autrice fu uccisa e ha potuto lasciarci solo abbozzi di grande interesse, sui quali forse oggi c’è la possibilità, oltre che la necessità di indagare e completare: quando si dice l’astuzia della ragione coniugata con la durezza della storia. Continue reading ‘Rileggere Rosa Luxemburg, per pensare al partito sociale.’
L’erba del vicino è sempre più verde?
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In questo articolo non mi propongo di analizzare ed esprimere pareri sui
risultati elettorali francesi di domenica scorsa. Mi riconosco nelle
posizioni esp...
4 mesi fa
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