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giovedì 19 giugno 2008

Rileggere Rosa luxemburg

di Lidia Menapace
Tra le ipotesi rivoluzionarie classiche, due sono state seguite in Europa da tentativi di realizzazione storica di grande portata e durata e importanza, quella leninista della conquista del potere statale e della società organizzata per consigli (soviet); e quella dell’austromarxismo (socialdemocrazia) che, lasciando al capitalismo il regno dell’economia industriale, introduceva il tema dell’allargamento massimo della democrazia politica come leva del mutamento. Ma dobbiamo ammettere che sono state sconfitte, sia pure lasciando eredità di memoria e motivi di discussione e approfondimento che sarebbe stupido non considerare. Una terza non è stata mai sperimentata e nemmeno considerata e approfondita per varie ragioni che qui non mette conto esaminare, ma una volta dovremo farlo, perchè non si può sempre e solo parlare di incredibile omissione, di storica rimozione ecc. Le omissioni sono spesso colpevoli e le rimozioni non fanno bene alla salute. Mi riferisco alla ipotesi luxemburghiana, appena abbozzata e mai portata più avanti di un abbozzo, anche perchè l’autrice fu uccisa e ha potuto lasciarci solo abbozzi di grande interesse, sui quali forse oggi c’è la possibilità, oltre che la necessità di indagare e completare: quando si dice l’astuzia della ragione coniugata con la durezza della storia. Continue reading ‘Rileggere Rosa Luxemburg, per pensare al partito sociale.’

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