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lunedì 30 marzo 2009

Dopo Acerra.

la "lettera aperta alla società civile" di Giuseppe Messina
... Il fare della società civile non è riuscita nel suo intento e oggi rischia un ulteriore fatale isolamento. La gente per l’inceneritore sembra più soddisfatta che preoccupata, come dovrebbe. “Ma qualcosa si è fatto, finalmente” - dice il sentire comune -. E’ forse il tempo di riflettere, di cambiare?
La risposta di Giosuè Bove
....E' necessario ripensare, riflettere, cambiare? Direi di si. La pratica dell'obiettivo intermedio, rifiutata perché sospetta di opportunismo, è probabilmente, con tutte le sue ambiguità, l'unica strada per evitare da un lato il testimonialismo imbelle (e l'isolamento) dall'altro lo schiacciamento della società organizzata sulla politica tradizionale.
(...leggi tutto....)

mercoledì 25 marzo 2009

Nel PRC, a Napoli, per una svolta a sinistra

LETTERA NON PRIVATA AI COMPAGNI E ALLE COMPAGNE DEL PRC NAPOLETANO CON CUI HO LITIGATO (POLITICAMENTE) NELLE SCORSE SETTIMANE
di Rino Malinconico
Cari compagni e care compagne,
vi scrivo in forma diretta e “pubblica” proprio perché voglio sottolineare la necessità e l’urgenza di ripigliare una discussione tra noi, dopo le settimane concitate che abbiamo vissuto contrastandoci a vicenda.Ritengo che sia ora necessario, ed anche possibile, mettersi alle spalle questo periodo così teso. L’esito immediato delle tensioni che ci hanno attraversato, e cioè l’avvio di una fase di vita della federazione napoletana gestita direttamente dal livello nazionale, si configura, certamente, come una dichiarazione di sconfitta per i gruppi dirigenti napoletani nel loro insieme e come un obiettivo rimprovero alla loro evidente incapacità di “fare sintesi”. (...leggi tutto...)

venerdì 20 marzo 2009

Ma cos'è questa crisi...

di Rino Malinconico
Questa crisi ha messo a nudo talune contraddizioni di fondo della società capitalistica. Ha smascherato, in particolare, tre affermazioni che giornali, TV e governi ci hanno ossessivamente ripetuto in questi anni: la capacità autoregolativa del mercato, l’ininfluenza sullo sviluppo economico della divaricazione dei redditi e la positività dei contratti di flessibilità del lavoro. Si trattava di tre bugie, che ora, sotto l’incalzare della crisi economica, mostrano senza misericordia tutta la loro pochezza logica e scientifica. (leggi tutto...)

Dalla critica dell’economia politica all’orizzonte della liberazione

sette riflessioni sull’identità comunista

Chiedersi se abbia ancora senso dirsi comunisti impone di per sé il tentativo di una nuova definizione di ciò che normalmente indichiamo con l’espressione “identità comunista”. E’ da qui che intendo partire, proponendo una equiparazione tra identità e lotta per l’identità, che ha senz’altro ascendenze hegeliane (e marxiane), ma che considero anche assolutamente decisiva nell’attuale congiuntura storica. Essere comunista, per una persona non meno che per un partito, equivale sempre, dal mio punto di vista, a lottare per esserlo. Si è comunisti, o lo si diventa, non solo se si abbraccia uno specifico ideale e una determinata visione del mondo, ma proprio se si contrasta attivamente -nella politica e nella vita, nel dialogo con l’esterno ed ugualmente nel dialogo con se stessi- l’egemonia “degli altri”, la tendenza spontanea e continua all’omologazione e all’accondiscendenza verso i poteri e le convinzioni dominanti. (leggi tutto ...) di Rino Malinconico

martedì 20 gennaio 2009

A tutte e a tutti coloro che vogliono dare una mano


Pomigliano, sabato 24 gennaio, dalle 16,00 alle 19,30
salone della CGIL, in via Vittorio Emanuele 53

Riunione regionale di MOVIMENTAZIONE
La situazione di crisi in cui versa la sinistra di alternativa è sotto gli occhi di tutti. C'è autentico disordine sotto il cielo, e la situazione non è affatto eccellente. Sul piano delle soggettività politiche, l'elemento più dirompente della crisi è costituito dalla confusione e dalla drammatizzazione del dibattito nel PRC. E' imminente la formalizzazione di una scissione e, al di là di questo, esiste una situazione di stasi e di ripiegamento di tutte le strutture territoriali di partito (... continua la lettura...)

sabato 13 dicembre 2008

Caro Peppe, così non va

Napoli, 12 dicembre 2008
di Rino Malinconico
A me non sfugge affatto come gli enti territoriali campani siano sotto attacco da parte della destra (...) Non mi sfugge neppure come le tante critiche che piovono addosso al presidente della Regione o al sindaco di Napoli da parte degli organi di stampa napoletani, (...) siano tutt’altro che disinteressate: i settori sociali legati alla rendita, all'intermediazione, all'industria assistita, agli investimenti deregolamentati e all’affarismo di rapina hanno molti conti da regolare col centrosinistra campano. Ma proprio perché vedo con lucidità il pericolo rappresentato dalla destra e dalle jaquerie sollecitate da ceti tanto privilegiati quanto parassitari, insisto sulla necessità di un nuovo inizio. Quelli che pensano di difendere ciò che è stato finora, paventando semplicemente il peggio che rischia di arrivare, non colpiscono nel segno neanche sul piano tattico della contesa con le destre. (...) Avremmo dovuto (...) recuperare la nostra autonomia dalle giunte, in un quadro di tenuta del fronte contro le destre, ma proclamando contemporaneamente l’assoluta necessità di uno scarto a sinistra della situazione di governo locale. Avremmo dovuto farlo per imporre, nei limiti del possibile, a tutta la coalizione una discussione vera. Avremmo dovuto farlo già alcuni mesi fa. Avremmo potuto farlo almeno adesso. Non l’abbiamo fatto. (... leggi l'intero documento ...)

sabato 29 novembre 2008

E' il momento di chiarirci un po' le idee

Caserta, 29 novembre 2008
di Giosué Bove
Il congresso regionale ha sancito nei fatti la fine della mozione “rifondazione comunista in movimento” come area politica ma anche la necessità di una sfida unitaria basata sulla chiarezza di rapporti tra aree omogenee, per contrastare il rischio della dissoluzione. Dentro questo quadro appare urgente definire con più nettezza riferimenti culturali, comportamenti e rappresentanza dell'area di “movimentazione”. Che è associazione interna ed esterna al partito e che individua nel movimento e nella società la centralità dell'azione politica. E che però, proprio per fare questo, deve organizzarsi e dotarsi di strutture di funzionamento. Senza "approfittare" dei risultati congressuali, lasciando tutte/i liberi di decidere, e dunque rivedendo, sulla base della propria reale consistenza, ruoli e funzioni nel partito. (... leggi l'intero intervento ...)

venerdì 21 novembre 2008

Oltre nella rifondazione

un gruppo di compagni della ex 5 mozione
Il neoliberismo ha fallito anche nella missione più ‘naturale’ alla sua vocazione, quella dello sviluppo delle forze produttive. Non una parentesi della storia, l’ultimo quarto di secolo, che si chiude per tornare come prima. E’ la crisi del capitalismo e di un modello di sviluppo economico e produttivo. La “megamacchina termo-industriale”, distruttrice di risorse naturali, sfruttatrice del lavoro umano, è destinata a una crisi irreversibile, toccando ormai il limite consentito alla possibilità di “distruzione”. La droga finanziaria è stata il tentativo di prolungare la vita a questo sistema, economico e politico unipolare. Cambia la geopolitica del mondo. Nulla potrà essere come prima.Dentro questa dimensione, le sinistre definiscono la propria capacità di proporre una nuova politica.(...leggi l'intero documento...)

mercoledì 19 novembre 2008

Dedicata a te

di Ida Orabona
In occasione della manifestazione “contro la violenza alle donne” che si terrà sabato a Roma 22 Novembre 2008 vorrei ricordare il recente episodio di cronaca che ha coinvolto SHAMSIA, una ragazza afgana sfigurata da alcuni integralisti perché si ostinava a frequentare la scuola. Dopo l’accaduto SHAMSIA reagisce dichiarando “Voglio continuare con la scuola anche se dovessero uccidermi”. A lei vorrei dedicare la mia presenza alla manifestazione di Sabato 22 Novembre a Roma contro la violenza alle donne. A lei come simbolo di coraggio contro ogni forma di violenza, sopraffazione ed ingiustizia che le donne di tutto il mondo subiscono quotidianamente. Che sia un esempio per tutte noi e ci sproni a rialzare la voce, a ricomporci ancora per arginare le politiche reazionarie che ledono la nostra autodeterminazione, per consolidare una solidarietà di genere che ci dia la forza di esprimere le nostre idee, la nostra cultura e di denunciare le continue ed innumerevoli difficoltà delle nostre vite quotidiane condotte troppo spesso senza alcun sostegno e riconoscimento sociale.

giovedì 13 novembre 2008

Ripartire, provare e riprovare. Il laboratorio femminista

22 novembre 2008: manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne CORTEO DI DONNE AUTORGANIZZATO
23 novembre 2008: laboratorio femminista del Forum delle donne

Ripartire, dopo il terremoto, la sconfitta, le divisioni congressuali. Ripartire dopo il trauma di relazioni, personali e politiche, stritolate da conflitti e differenze che avremmo dovuto saper gestire. Ripartire soprattutto senza rimozioni, cercando di elaborare quanto provocato da tutto quello che è accaduto negli ultimi anni, negli ultimi mesi. Ripartire dalla consapevolezza che una storia femminista, la nostra, si è interrotta bruscamente, ma anche dalla scelta politica condivisa di provare a riprendere un percorso comune. Provare e riprovare, perché ne vale la pena. Provare e riprovare è stata infatti la bussola per molte di noi, è la nostra storia. Una storia di scommesse difficili. E la storia del Forum è troppo densa di insegnamenti per non rimetterci in gioco... di Eleonora Forenza e Linda Santilli (leggi l'intero intervento...). Vedi anche l'ordine del giorno approvato dalla direzione nazionale del PRC "per la manifestazione del 22 novembre"

domenica 9 novembre 2008

Dieci liberi pensieri ... in movimento

Un volantone pensato per la manifestazione degli universitari del 14 novembre che si propone di dialogare su dieci questioni: dall'apparente "piccolo passo indietro" del governo al senso profondo delle "fondazioni"; dal modello "monoculturale" delle destre alla crisi di civiltà che attraversa e accompagna la crisi generale del capitalismo; dalla difesa della scuola e dell'università pubblica alla necessità di un progetto alternativo alle destre...la tesi di fondo è che "la scuola e l'università sono oggi un luogo decisivo per la trasformazione epocale che, piaccia o non piaccia, è già all’ordine del giorno della nostra epoca", e che dunque la posta è molto alta e che è necessario "alzare il livello della mobilitazione" e rendendola generale, cogliendo anche le occasioni, a partire da quella del 12 dicembre con lo sciopero generale dei metalmeccanici. scarica il volantone

sabato 1 novembre 2008

Via il governo, dimissioni!

di Giosué Bove
Questo movimento può vincere coinvolgendo l'intera società, trasformando le scuole e l'università in presidi di democrazia, preparando lo sciopero generale e generalizzato di tutte le categorie in difesa della scuola pubblica e per le dimissioni del Governo.

E' come aprire le finestre alla prima bella giornata di sole, in primavera, quando finisce l'inverno, il freddo, il grigio... ecco quei ragazzi e quelle ragazze che disordinati e imprevedibili bloccano le città, occupano le scuole, fanno lezione in piazza... che invidia. La politica è stata presa di contropiede: il governo continua a farfugliare “comunisti, comunisti”, Kossiga fedele nei secoli alla “strategia della tensione” rinverdisce le sue smanie golpiste, (...esposto...) (...intervista...) i fascisti (e qualche patriota) riemergono da qualche fogna (foto) (video) (audio) . Ma davvero pochi “se l'aspettavano”. Non era immaginabile ne l'ampiezza ne la politicità di questo movimento, che ha preso di petto subito la questione centrale “noi la crisi non la paghiamo" (...)

(...)E contraddicendo Brecht che non si aspetta "nessuna risposta" oltre la propria, dobbiamo ringraziare queste ragazze e questi ragazzi che con la loro gioia di lottare, ci hanno indicato una possibile risposta alle nostre esitazioni. Ancora e di nuovo, al di là delle nostre miserie, dobbiamo avere fiducia nel "popolo" che alza la testa. (leggi l'intero intervento). Leggi anche il volantone di movimentazione sulla scuola

lunedì 27 ottobre 2008

La crisi ed i suoi effetti

di Antonio Casolaro
Si dice che siano quarantamila i risparmiatori italiani, che hanno investito in obbligazioni della Lehman Brothers, collocate da una delle banche “in sofferenza” del nostro paese, alla quale prima l’intervento del governo e poi quello della Libia hanno assicurato fondi e sostegno tali da evitare pericolosi esiti. Cose che, con il passare dei giorni, però non sembrano del tutto risolte se è vero che – per il default bancario - la possibilità che lo Stato possa entrare direttamente nel capitale dell’Istituto, si fa sempre più drammaticamente possibile. Ai quarantamila già segnalati vanno aggiunti altri seimila risparmiatori, che sono stati convinti dagli operatori di una banca che stava a cuore agli ex Ds. (continua la lettura del documento)

domenica 19 ottobre 2008

Lo avevamo capito da parecchio

di Antonio Casolaro
Lo avevamo capito da parecchio che Pietro Sansonetti non era più comunista, e stamani (17 ottobre) sul giornale del quale è direttore, lo ha scritto, formalizzandolo definitivamente. Sansonetti recupera quella polemica ormai aperta da tempo con Rifondazione Comunista sulla necessità di andare oltre il comunismo. In verità la tesi del direttore di Liberazione non appare, almeno a me, sostenuta da argomentazioni come dire efficaci, tali cioè da convincere non dico l’ossificato militante del vecchio Pci, per il quale la verità risiedeva nella elaborazione del marxismo-leninismo interpretato e scritto dall’Istituto del marxismo-leninismo di Mosca, ma quei tanti compagni e tante compagne, che a partire dalle evidenze storiche come l’accordo del 1940 tra Urss e Nazismo, come il periodo del terrore staliniano con l’eliminazione di migliaia di autentici comunisti (i comunisti polacchi, i bolscevichi di sinistra, i trotskisti), come i marinai di Krostrand, i gulag, il socialismo in un sol paese, etc., avevano superato come dire la concezione positivistica del comunismo, individuando nei filoni dei francofortesi, nei contributi della scuola austriaca, in Bordiga, in Trotsky, in Rosa Luxemburg, in Karl Korsch, in Panzieri, Fortini, negli anarchici spagnoli e tanti altri, i possibili rappresentanti del marxismo inteso come scienza della liberazione dell’uomo dallo sfruttamento del capitale.(...) per continuare la lettura clicca qui

Ma davvero il capitalismo ha i giorni contati?

di Antonio Tardi
In questa fase di crisi finanziaria del sistema capitalista nella sua variante liberista ci domandiamo in tanti se essa è l'inizio della fine dell'esistente "ordine" economico mondiale. Questa domanda è posta non solo nell’area di chi si rifà al marxismo e che considera l’ennesima crisi del capitalismo come la riconferma della giustezza della critica ai rapporti produttivi basati sul profitto, ma anche nel campo della borghesia, dove c’è un alto grado di allarme, perché la crisi finanziaria può portare diritto alla recessione economica mondiale con risvolti sconvolgenti per le economie di tutto il globo terrestre. E quello che più preoccupa finanzieri e multinazionali è che per ora anche gli interventi pubblici possono servire a poco, visto come vengono bruciate in poco tempo montagne di carta-moneta. Diversi analisti borghesi proiettano così l’attuale crisi oltre il momento presente, e scrivono che la vera crisi deve ancora farsi sentire. Per ora brancolano nel buio. (continua la lettura dell'intero articolo)