E' come aprire le finestre alla prima bella giornata di sole, in primavera, quando finisce l'inverno, il freddo, il grigio... ecco quei ragazzi e quelle ragazze che disordinati e imprevedibili bloccano le città, occupano le scuole, fanno lezione in piazza... che invidia. La politica è stata presa di contropiede: il governo continua a farfugliare “comunisti, comunisti”, Kossiga fedele nei secoli alla “strategia della tensione” rinverdisce le sue smanie golpiste, (...esposto...) (...intervista...) i fascisti (e qualche patriota) riemergono da qualche fogna (foto) (video) (audio) . Ma davvero pochi “se l'aspettavano”. Non era immaginabile ne l'ampiezza ne la politicità di questo movimento, che ha preso di petto subito la questione centrale “noi la crisi non la paghiamo" (...)
(...)E contraddicendo Brecht che non si aspetta "nessuna risposta" oltre la propria, dobbiamo ringraziare queste ragazze e questi ragazzi che con la loro gioia di lottare, ci hanno indicato una possibile risposta alle nostre esitazioni. Ancora e di nuovo, al di là delle nostre miserie, dobbiamo avere fiducia nel "popolo" che alza la testa. (leggi l'intero intervento). Leggi anche il volantone di movimentazione sulla scuola
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