Lo avevamo capito da parecchio che Pietro Sansonetti non era più comunista, e stamani (17 ottobre) sul giornale del quale è direttore, lo ha scritto, formalizzandolo definitivamente. Sansonetti recupera quella polemica ormai aperta da tempo con Rifondazione Comunista sulla necessità di andare oltre il comunismo. In verità la tesi del direttore di Liberazione non appare, almeno a me, sostenuta da argomentazioni come dire efficaci, tali cioè da convincere non dico l’ossificato militante del vecchio Pci, per il quale la verità risiedeva nella elaborazione del marxismo-leninismo interpretato e scritto dall’Istituto del marxismo-leninismo di Mosca, ma quei tanti compagni e tante compagne, che a partire dalle evidenze storiche come l’accordo del 1940 tra Urss e Nazismo, come il periodo del terrore staliniano con l’eliminazione di migliaia di autentici comunisti (i comunisti polacchi, i bolscevichi di sinistra, i trotskisti), come i marinai di Krostrand, i gulag, il socialismo in un sol paese, etc., avevano superato come dire la concezione positivistica del comunismo, individuando nei filoni dei francofortesi, nei contributi della scuola austriaca, in Bordiga, in Trotsky, in Rosa Luxemburg, in Karl Korsch, in Panzieri, Fortini, negli anarchici spagnoli e tanti altri, i possibili rappresentanti del marxismo inteso come scienza della liberazione dell’uomo dallo sfruttamento del capitale.(...) per continuare la lettura clicca qui
L’erba del vicino è sempre più verde?
-
In questo articolo non mi propongo di analizzare ed esprimere pareri sui
risultati elettorali francesi di domenica scorsa. Mi riconosco nelle
posizioni esp...
4 mesi fa
Nessun commento:
Posta un commento