L'11 ottobre, a Roma, ci saranno anche un po’ di vicoli di Napoli. I “vicoli” sono quelle stradine in cui la politica tende a non infilarci il naso. Sono luoghi costituiti da sedimenti storici di vita quotidiano che brulicano senza pausa. Fra i rumori e le voci di questi vicoli storti, i perenni razzi di capodanno, le bestemmie dei poveracci, i richiami dei venditori, i gemiti dei sofferenti, ci sono anche ragazzini che affrontano i propri pensieri, coltivano i propri sogni. Noi gli abbiamo chiesto di liberarli e scatenarli in urli da sfogare nella nostra manifestazione di sabato. “A iurnat è ‘nu muorzo”, scrive Erri De Luca, e trascorrerla tra il barcamenarsi del lavoro-non lavoro, dei quattrini che non bastano mai, delle afflizioni dei diritti negati, significa, forse, non vivere. E così le donne di questi vicoli si ritrovano a 50 anni, si guardano indietro e vedono tutto il non vissuto, cosa poteva essere e non è stato. (continua la lettura)
L’erba del vicino è sempre più verde?
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In questo articolo non mi propongo di analizzare ed esprimere pareri sui
risultati elettorali francesi di domenica scorsa. Mi riconosco nelle
posizioni esp...
4 mesi fa
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